Oggi è la XIV Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, abbiamo dunque chiesto alle nostre insegnanti di inviarci un loro contributo per farci riflettere sull’autismo e aiutarci a capire meglio questo disturbo, in modo da poter accoglierlo anche nella nostra quotidianità, laddove ci capitasse di incontrare e conoscere una persona autistica.
Ora vi lasciamo ai vari contributi delle nostre maestre!
Durante la giornata, inoltre, posteremo sulla nostra pagina FB vari video che aiutano adulti e bambini a comprendere meglio l’autismo.
GRAZIE ALLE NOSTRE MAESTRE PER QUESTI CONTRIBUTI CHE TROVATE DI SEGUITO!
“Essere autistici è vivere sulle punte insicuri in ogni momento. Testa nostra è motore che mai si ferma. Confusione di idee che con fatica trovano ordine.”
Andrea Antonello, scrittore con autismo in ‘Le parole che non riesco a dire’
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Che cos’è l’autismo?
È un modo diverso di vedere e conoscere il mondo, è seguire regole che spesso gli altri non comprendono perché si possiedono linguaggi diversi per comunicarle; è vivere in una realtà plasmata a misura di altri, colma di suoni che possono spaventare, di parole che non riescono a esprimere il loro significato perché sono pronunciate in una lingua che non si conosce.
Ma avere un modo unico di osservare e amare non significa essere sbagliati; al contrario, come afferma fieramente Temple Grandin, “il mondo ha bisogno di ogni tipo di mente”.
Con attenzione, pazienza, impegno e desiderio di condividere, l’autismo può far accadere cose meravigliose e il mondo può diventare perfetto per ogni preziosa diversità.
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“I am different, not less.”
“Io sono diversa, non inferiore.”
Dottoressa Temple Grandin, professoressa universitaria con autismo
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Dieci cose che un bambino con autismo vorrebbe che tutti sapessero:
1. Sono un bambino.
L’autismo è parte di ciò che sono, ma non è l’unica cosa che mi definisce. Impara a conoscermi senza fermarti all’etichetta: ho pensieri, preferenze, idee e sogni, proprio come te!
2. I miei sensi non si sincronizzano.
Suoni, odori o contatti fisici che a te sembrano normali, possono spaventarmi o essere dolorosi persino più di una scottatura. Se piango o urlo è spesso perché sto cercando di difendermi, aiutami!
3. Cerca di distinguere tra ciò che non voglio fare e ciò non posso fare.
A volte mi chiedi di fare cose che io non riesco nemmeno a capire; impariamo a comunicare allo stesso modo, saremo entrambi più felici!
4. Penso in modo concreto.
Cerca di comunicare in modo semplice e chiaro, ci capiremo meglio!
5. Fai attenzione a tutti i modi in cui cerco di comunicare.
A volte mi è molto difficile farti capire che cosa desidero, o di cosa ho bisogno: fai attenzione ai miei gesti e a tutti quei segni che mostrano la mia paura, la mia rabbia o la mia frustrazione. Più ci alleneremo a capirci, più la nostra comunicazione funzionerà!
6. Fammi vedere!
Ho un pensiero visivo, cioè io penso per immagini: se mi mostri delle fotografie o delle immagini riuscirò a concentrarmi di più e capirò quello che vuoi dirmi. Anche io potrò comunicare in questo modo con te! Sì, a volte parliamo lingue diverse, ma ognuno può imparare quella dell’altro.
7. Concentrati su ciò che posso fare e non su ciò che non posso fare.
Ho tante qualità e tanti talenti. Aiutami a svilupparli!
8. Aiutami nelle interazioni sociali.
Faccio fatica a giocare insieme agli altri bambini e a capire che cosa provano gli altri, ma questo non significa che io non voglia o non possa divertirmi insieme a loro. Insegnami e stammi vicino.
9. Identifica cosa mi fa stare male.
Se io non riesco a comunicarlo, devi cercare di essere tu a capire cosa mi fa male. Possono essere dei suoni, dei rumori, delle situazioni che non posso comprendere.
10. Amami e accettami.
Come ogni altra persona merito rispetto, comprensione e amore. A mio modo, anche io ne donerò a te.